Ci occuperemo della insinuazione al passivo n.3 che riguarda principalmente il pagamento delle giornate di ferie.
Una legge europea recepita dall’Italia ha stabilito il pagamento delle ferie per i naviganti, ribadendo in sostanza che, come anche per gli altri lavoratori, in caso di ferie e di altre attività programmate dall’azienda, deve essere percepita la retribuzione ordinaria, non quella base, come invece sottoscritto dai contratti firmati tra azienda e sindacati.
La legge europea ha stabilito questo principio al fine di adeguare il sistema di retribuzione dei naviganti con gli altri lavoratori.
Esempio:
Un lavoratore bancario ha uno stipendio di 1.500 Euro al mese; in caso di 15 giorni di ferie il suo stipendio sarà sempre di 1.500 Euro in funzione del diritto ad avere le ferie pagate come se avesse lavorato anche durante quei giorni.
Per i naviganti invece questo principio non viene applicato; la prova è che in caso di 15 giorni di ferie, lo stipendio è molto inferiore a quello percepito normalmente.
Questo principio è stato ribadito anche da varie sentenze della Corte Europea che ha stabilito che i naviganti, quando usufruiscono delle ferie, devono essere pagati come se avessero lavorato.
Praticamente è stato ribadito il principio della riparametrazione delle ore di volo in presenza di giorni di ferie, ciò che accadeva all’epoca della vecchia Alitalia e in Airone, ma che non avviene più dal 2009 per gli ex Alitalia, e dal passaggio in CAI per gli ex Airone.
La CAI/SAI non ha mai applicato questo principio, quindi secondo i nostri avvocati ci sono gli estremi per un’azione legale.
Anche in questo caso abbiamo già iniziato le cause sia per piloti che per gli assistenti di volo, ma nel frattempo, essendo intervenuto il commissariamento, le cause sono state sospese; pertanto per riavere ciò che non è stato pagato è necessario preliminarmente fare l’insinuazione al passivo.
Il vantaggio di aver iniziato le cause prima del commissariamento risiede nel fatto che conosciamo la linea difensiva della CAI e possiamo quindi preparare già le contromisure per controbattere le loro obiezioni.
Per stabilire gli importi da percepire è necessario esaminare le buste paga da gennaio 2009 a maggio 2017.
Nel calcolo è necessario considerare, oltre alle ore di volo e alle maggiorazioni orarie, anche altre voci della busta paga; per questo motivo ognuno avrà degli importi diversi che non potranno essere determinati a priori; tali importi, in alcuni casi potranno essere anche esigui, tali da non giustificare l’azione legale.
Noi riteniamo corretto prima esaminare le buste paga per determinare l’importo, dopodiché ogni persona deciderà se la cifra da richiedere giustifichi l’azione legale.
Di seguito vi inviamo il nostro prospetto riepilogativo dell’intero percorso legale e i relativi costi.